venerdì, settembre 07, 2007

Luciano Pavarotti. Si spegne a Modena l'orgoglio della lirica italiana all'estero

"All'alba vincerò". Celebri parole di un grandissimo successo di Puccini che Luciano Pavorotti nei suoi oltre 40 anni di carriera ha riprosto, conferendogli un tocco personale, quasi una firma, che l'ha reso uno degli artisti italiani più rappresentativi all'estero.
Un amore per la musica, il suo, che lo ha accompagnato sin da piccolo quando prendeva di nascosto i dischi di suo padre.
Dedizione, passione e eccellenti doti canore l'hanno portato a cantare, nel 1963, al Covent Garden, gettando così solide basi per un'ammirabile carriera, di cui ricordiamo il famosissimo "Pavarotti&Friends" e l'esibizione alle Terme di Caracalla, in occasione dei mondiali '90, assieme a illustri artisti alla stregua di Placido Domingo e Jose Carreras.
Da ieri, alle 5 del mattino, però, Big Luciano, all'età di 71 anni, ha smesso di cantare, per sempre, spento da un male incurabile contro cui aveva lottato a lungo.
Forse, non è uscito vincitore dalla sua battaglia per la vita ma, è evidente, la morte non potrà mai mettere a sopire il ricordo di un'arte, la sua, che resterà per sempre impressa nella mente e nei cuori dei suoi ammiratori e anche di chi non lo ha assiduamente seguito nella sua carriera.
Al suo capezzale, nella sua Modena, Nicoletta Mantovani (sua seconda moglie) assieme alla piccola Alice, alle tre figlie che il tenore aveva avuto da un precedente matrimonio e ad alcuni amici intimi.
Unanime il cordoglio delle più alte rappresentanze italiane ed estere.
Si sono infatti uniti al dolore dei familiari di Pavarotti, ad esempio, il presidente del consiglio Romano Prodi, il capo di stato Giorgio Napolitano, il presidente U.S.A. George W. Bush, la Royal Opera House di Londra e Buckingam Palace.

Qui di seguito Luciano Pavarotti che si esibisce con la celeberrima "Nessun Dorma".


3

Alessandro ha detto...

Doveroso l'omaggio a Big-Luciano, come negli Stati Uniti e nel mondo ormai tutti lo avevano soprannominato. Pavarotti è, ed uso il presente non a caso, una di quelle poche persone che non moriranno mai; Luciano è nella leggenda, a far compagnia ai vari John Lennon, Freddie Mercury, Frank Sinatra che non sono solo grandissimi artisti, sono dei miti. Luciano Pavarotti è e resterà per sempre una leggenda, uno di quelle persone che vanno a rappresentare il genere umano e che entra nella quotidianità di tutti noi, magari anche tramite uno sciocco modo di dire, un esempio, un paragone a lui, inarrivabile. Rimane il rammarico di non poterlo più ammirare e sentire dal vivo, ma nelle memoria...non se ne andrà mai. Il mondo lo ha amato, e lui ha fatto grande l'Italia. Grazie.

In queste tristi giornate, però, vorrei dedicare spazio anche ad un'altro grandissimo personaggio che da poco si è spento. Gigi Sabani. No, lui non è stato e non sarà mai un mito. Come negli ultimi tempi della sua carriera, la tv mi pare gli abbia voltato le spalle anche oggi che non c'è, forse oscurato dalla morte proprio della persona cui questo post rende omaggio. Come Peppino Impastato con Aldo Moro, anche Gigi Sabani viene ora oscurato da Pavarotti. Ma la vita e la morte non devono essere classificate come il mondo dei media oggi fa...forse solo il tempo gli darà la giusta considerazione... ma intanto già oggi voglio dire grazie a Gigi; grazie, personalmente, di avermi fatto sorridere nel periodo dell'infanzia, quello che non si dimentica mai; grazie poi per aver fatto sorridere tanti italiani, gli stessi che oggi piangono Pavarotti e si dimenticano di te.

Anonimo ha detto...

peppino imparato vive ancora

Simone ha detto...

brava arianna, io ci so stato proprio male sti giorni... soprattuttopoi quando sento gente che dice: "Sticazzi..." ignoranti e cafoni a mio giudizio...

Posta un commento