Sfoghi? non sono abituato a spiaccicarli in faccia alla gente; Insulti? me li tengo per me; Rammarichi? quelli sempre, ma con la coscienza a posto. Riflessioni? probabilmente si. Non sapevo come iniziare questo titolo e così ho lasciato i tre famosi puntini che fanno sempre molto effetto. Non ho mai fatto un post del genere in questo blog (al massimo ho lasciato che sia la musica ad esprimere i miei stati d'animo, e magari vi riesce anche meglio di me). Ora che ci penso non l'ho mai fatto su nessun blog e penso che mai lo rifarò. Potevo concludere il mio solito giro notturno sul web prima di andare a letto come sempre, come ho sempre fatto, ovvero schiacciando quel tasto "arresta sistema" e buonanotte a domani, arrestando in questo modo anche ogni mio pensiero (da tempo non aspetto più di addormentarmi pensando, come ero abituato a fare). Ma stasera no; stasera avevo voglia di scrivere. Forse perché questa volta non avrò tempo per ripensarci e cancellare questo post visto che domani si parte per una "tre giorni" fuori che spero, come penso, non possa che farmi bene.
No, non sto male come alcuni (=molti, =tutti?) pensano. Sta male chi non ha obiettivi, chi perde la speranza, chi non ha motivi e stimoli per svegliarsi la mattina. Io per fortuna non me ne sono mai fatti mancare di motivi per svegliarmi la mattina. Mi alzo ottimista come sempre e pieno di programmi per la giornata, per la vita; il fatto che da un giorno all'altro questi si siano capovolti non vuol dire niente, è solo un modo nuovo per andare avanti con più determinazione e voglia di fare. Sono solo? bè, mi piace stare solo; sono stato una vita solo e mi ci sono sempre trovato a mio agio, indi per cui non mi è stato difficile reinserirmi in questa situazione nonostante per molto tempo ero stato convinto che mai più mi ci sarei ritrovato.
Cambiare aria come sto facendo non significa aver fretta di dimenticare (e perché dimenticare? tutte le esperienze, positive o negative che siano, devono essere ricordate, in tutto), di andarsene, di iniziare una nuova vita chissà dove. A me va benissimo il ritorno al passato dove sono (e sarò) felice. Mi piace vivere la quotidianità del presente, mi piace fare esperienze qui dove sono, dove non mi manca niente. Sono felice di ritrovarmi con i miei amici nei soliti posti di sempre, a parlare delle solite cose di sempre, a fare le solite cose di sempre.
Sono stato felice di aiutare una mia amica anche quella di sempre, di vecchia data; di quelle che, nonostante si ci veda ormai sempre più raramente ed ognuno prosegue con le proprie vite, rimangono sempre speciali perché si identificano con il periodo più bello della tua vita, quello delle "prime volte", quello di tanti anni fa che, nonostante diventino sempre più "tanti", si ricordano e ricorderanno sempre meglio di quello che appena trascorso. Essere stato utile a qualcosa ed essere ringraziati (da quanto non sentivo un GRAZIE, di quelli sinceri), sapendo che la persona che ne ha benbeficiato te ne sarà realmente grata (forse anche perché forse non si aspettava che l'aiuto sarebbe venuto da te), ti fa stare bene.
Le persone a cui affiderei la mia vita ad occhi chiusi si contano sulle dita della mano. Da qualche tempo un dito di questa mano si è chiuso, si è tolto di mezzo; ma a posteriori posso dire che quel dito mi stava ingannando (o ero io ad aver creduto troppo in lui chiudendo fin troppi occhi). Ma quelli che restano resteranno per sempre, di questo ne sono sicuro. Ed anche se resto fermamente convinto che nessuno di queste dita mi conosce e mi conoscerà pienamente a fondo (ma chi può avere la presunzione di conoscere pienamente una persona? neanche io ce l'ho su me stesso), con la stessa convinzione posso affermare che loro sapranno sempre far in modo di farmi rientrare a casa sereno (una serenità che mancava da troppo).
Da quanto appena detto, poi, ecco che se ne va anche l'unica amarezza che davvero mi porto dentro da tutta questa faccenda. Il fatto di non essere stato compreso dalla persona da cui più mi aspettavo che sarebbe stata capace di farlo. Dopotutto chi è lei per aspettarsi che lo avrebbe fatto. Da una storia finita la cosa migliore che si ci può attendere è il portarsi dentro per sempre qualcosa comunque di positivo. Forse stavolta la cosa non andrà così da parte sua. Pazienza, e chi muore.
I giorni, le settimane, i mesi passano via. L'estate si è inaspettatamente inoltrata e presto mi accorgerò che un altro anno se ne è andato, un anno dove la mia vita ha avuto un brusco cambiamento. Il cambiamento mi piace, anche quando mi fa soffrire, perché penso sempre che alla fine, in fondo, faccia sempre bene. Ne sono ancora più convinto stavolta.
Prima di chiudere stavo rileggendo questo post, ma al terzo rigo ho smesso perché aggiustare queste frasi senza apparente logica (è sempre così quando si scrive "di colpo" e la mano va più veloce del cervello che prova a riordinare le idee ed i tuoi stati d'animo) non ha senso (oltre che impossibile). E poi è davvero tardi :-) Notte a tutti.
ps. N-O-N C-O-M-M-E-N-T-A-T-E. Non si commentano i diari personali..restano per sé. E se questa volta ho voluto rendere pubblico qualcosa di me non significa che ne voglia anche un giudizio.
giovedì, luglio 24, 2008
...di una notte di mezza estate
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