"...E' come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finché ho capito che l'unico modo è romperlo. E se hai paura di farti male, prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti".
(Andrea De Carlo_"Due di due"_1989)
Per chi sta dall'altra parte del vetro e non osa.
Quando si desidera qualcosa, qualcuno, non si deve mai avere paura di sfidare se stessi e le proprie paure.
Una frase scritta per i nostri padri, per i loro figli e per tutti quelli che sono stati, sono e saranno giovani, perché "giovinezza" è sinonimo di "sogno", qualunque esso sia.
Tutti ne abbiamo almeno uno e, qualora ci si chiude nel proprio bozzolo, accettando la realtà così com'è e divenendo sua "vittima", non si fa altro che perdere la propria identità, come morti costretti a veder scorrere il mondo attorno.
mercoledì, dicembre 19, 2007
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