mercoledì, dicembre 19, 2007

"...E' come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita chiuso fuori, finché ho capito che l'unico modo è romperlo. E se hai paura di farti male, prova a immaginarti di essere già vecchio e quasi morto, pieno di rimpianti".



(Andrea De Carlo_"Due di due"_1989)






Per chi sta dall'altra parte del vetro e non osa.

Quando si desidera qualcosa, qualcuno, non si deve mai avere paura di sfidare se stessi e le proprie paure.

Una frase scritta per i nostri padri, per i loro figli e per tutti quelli che sono stati, sono e saranno giovani, perché "giovinezza" è sinonimo di "sogno", qualunque esso sia.
Tutti ne abbiamo almeno uno e, qualora ci si chiude nel proprio bozzolo, accettando la realtà così com'è e divenendo sua "vittima", non si fa altro che perdere la propria identità, come morti costretti a veder scorrere il mondo attorno.


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